domenica, 15 agosto 2004 - 11:56
Naufrago cuore,
confusa è la tua rotta.
Sento infrangerti su due scogli,
ma mai ne avvolgi uno
e quale sia quello a te
più caro
non riesci a capirlo
Se potessi librarti in cielo
come gabbiani e faralle,
uscire dal frastuono marino,
per ascoltare il silenzioso messaggio
che tu stesso serbi
Invece, ramingo vai,
pendolare tra due poli,
oh solitario cuore;
riuscirai mai
a carpire il desiderio alato,
l'aspirazione fedele a te,
a te congiunta? Quando godrai della calma
piatta del mare?
Burrascoso è il tuo nido nascosto,
piccolo, invisibile,
tuttavia così graffiante,
voce influente che privi l'udito
di un chiaro udito
costringendo a un confuso e
doloroso, faticoso
silenzio di mille frastuoni
Vai, torni,
ti allontani, torni ancora
ma sempre rimani,
con su una sacca diversa,
ambivalente,
dalla duplice bramosìa
Calmati, oh furia tempestosa
acciocchè sia comprensibile
la tua missiva latente e corrosiva.
(Kalindi Achala)
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