sabato, 27 agosto 2005 - 11:33
«L'uomo non è altro che la serie delle sue azioni.»
Hegel
Hegel
Georg Wilhelm Friedrich Hegel, il grande pensatore
tedesco, nasce il 27 agosto 1770 a
Stoccarda. Tra Ficthe e Schelling è l'idealista più coerente, dal momento che
sostiene fino in fondo l'esistenza di un uomo che diventa Dio e un tutt'uno con
l'Infinito, in nome di un panteismo
immanentistico, contro la concezione di un Dio trascendentale. Tutto il suo
pensiero poggia su un capisaldo trilobato (tesi,
antitesti, sintesi):
- le singole parti della realtà non sono altro che
manifestazioni particolari di un organismo unitario che è l'Assoluto,
l'Infinito, Dio
- designando l'Infinito con il termine RAGIONE, sostiene che:
"tutto ciò che è razionale è reale e tutto ciò che è reale è
razionale". Pertanto, tutto quello che esiste è necessario: ciò che
"è" è esattamente ciò che "deve essere"
- il compito della filosofia, dunque, è quello di prendere atto
della razionalità del reale per giustificare la realtà, capendo che il finito e
l'infinito coincidono
Egli sviluppa le sue convinzioni in continue trilogie che
rieccheggiano in tutto il suo pensiero, quasi avesse preso alla lettera la
perfezione che i Greci vedevano nel numero "tre". Probabilmente
proprio grazie a questo suo schematico "intelletto ternario", Hegel,
pur essendo un osso duro per gli studenti, viene più apprezzato rispetto ad
altri, specie se si è appena usciti dal pensiero infinitamente impalpabile di
Kant!
Concludo dicendo solo: però, che gioia poter annegare in tanta
conoscenza!
Nessun commento:
Posta un commento