domenica 12 febbraio 2012

Riflessione


sabato, 02 aprile 2005 - 16:21 


Ci si allontana per paura. Si abbandona tutto e tutti per fuggire da un terribile rimorso che ci insegue. Ma, talvolta, ci si allontana per proteggere. Proteggere gli altri e se stessi. Gli altri, da ciò che ci angoscia nel più profondo del nostro cuore, per non fargli mai conoscere la nostra sofferenza ed evitare che essi ne possano venire condizionati; se stessi, dalla folle paura della vita e il profondo desiderio della morte. Le persone vanno e vengono. Alcune anime si incrociano con la nostra compenetrandola e avvolgendola di amore e passione, o di odio e distacco, per sempre, per un giorno, per pochi secondi. A volte, in treno, si pensa di aver incontrato la persona che potrà salvarci da tutto. Poi le rotaie stridono, il vagone si ferma e la stazione è quella del nostro amico profondo e recente. Allora ci si consola pensando che il treno, nella sua voracità per il tempo, non è un luogo di veri incontri. Ma la vita sì. Pensavo che L. fosse per me per sempre, che E. diventasse la mia Maestra di vita. Avevo creduto che T. potesse insegnarmi a esistere. Poi tutto scompare, tutto tace. Si ritorna soli. Silenziosamente, le anime se ne vanno a passi felpati, camminando sul nostro cuore, ma, per quanto delicati possano essere i loro piedi, il solco profondo rimane scolpito dentro di noi.
A volte, invece, una persona rimane per sempre congiunta a noi, per sorreggerci in qualsiasi momento. Allora non ci si sentirà mai più soli. Ma, quando tutto ciò non è ancora accaduto, ci si aggrappa a sospiri passeggeri.
La disperazione può essere comune quanto si vuole...ma la propria è unica e nel momento in cui si è apparentemente soli, l'egoismo di desiderare un sonno profondo passa in secondo piano...e si vorrebbe dimenticare tutto...addormentarsi per sempre, per dire finalmente addio al dolore.

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