sabato, 02 aprile 2005 - 16:21
Ci si allontana per
paura. Si abbandona tutto e tutti per fuggire da un terribile rimorso che ci
insegue. Ma, talvolta, ci si allontana per proteggere. Proteggere gli altri e
se stessi. Gli altri, da ciò che ci angoscia nel più profondo del nostro cuore,
per non fargli mai conoscere la nostra sofferenza ed evitare che essi ne possano
venire condizionati; se stessi, dalla folle paura della vita e il profondo
desiderio della morte. Le persone vanno e vengono. Alcune anime si incrociano
con la nostra compenetrandola e avvolgendola di amore e passione, o di odio e
distacco, per sempre, per un giorno, per pochi secondi. A volte, in treno, si
pensa di aver incontrato la persona che potrà salvarci da tutto. Poi le rotaie
stridono, il vagone si ferma e la stazione è quella del nostro amico profondo e
recente. Allora ci si consola pensando che il treno, nella sua voracità per il
tempo, non è un luogo di veri incontri. Ma la vita sì. Pensavo che L.
fosse per me per sempre, che E. diventasse la mia Maestra di vita. Avevo
creduto che T. potesse insegnarmi a esistere. Poi tutto scompare, tutto tace.
Si ritorna soli. Silenziosamente, le anime se ne vanno a passi felpati,
camminando sul nostro cuore, ma, per quanto delicati possano essere i loro
piedi, il solco profondo rimane scolpito dentro di noi.
A volte, invece, una
persona rimane per sempre congiunta a noi, per sorreggerci in qualsiasi
momento. Allora non ci si sentirà mai più soli. Ma, quando tutto ciò non è
ancora accaduto, ci si aggrappa a sospiri passeggeri.
La disperazione può
essere comune quanto si vuole...ma la propria è unica e nel momento in cui si è
apparentemente soli, l'egoismo di desiderare un sonno profondo passa in secondo
piano...e si vorrebbe dimenticare tutto...addormentarsi per sempre, per dire
finalmente addio al dolore.

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