domenica 12 febbraio 2012

"Ahi quanto a dir qual era è cosa dura"


venerdì, 25 febbraio 2005 - 11:25 

Eterna mia nemica
io ti odio e ti disprezzo
La tua morte
è il fiato del mio cuore
ma se tu sei ombra io sarò ombra
Hai artigli negli occhi
e nelle parole
e io non posso fare a meno
di ascoltarti,
di guardarti
Oh, morte sopraggiungi,
che io possa fuggire con lei
nelle tenebre
piuttosto che averla
alla luce
Cedi, cuore disperato
alla speranza letale
perchè solo lei, Madre della mia vita,
incubo della Terra,
può salvarmi dall'immonda nemica
Risplendi falce di fronte al mio viso
lungo il mio collo
permetti alla linfa di andarsene,
di bagnare la vergine terra
ed essicarsi al desertico sole
Te invoco, che non vuoi essere invocata
te amo, ma non vuoi essere amata
Ti imploro: strappa
le mie radici, chè
solo nel fiele stanno, tra le serpi fameliche
                                  ma mai risalgono la siepe
(Kalindi Achala, 19 gennaio 1922)

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