domenica 12 febbraio 2012

Anche i poeti pregano


sabato, 23 aprile 2005 - 10:34 

«O santo padre, San Francesco, se voi che foste tanto buono, che convertiste anche il lupo, se voi che amavate gli uccelli e gli alberi e chiamavate sorella la luna, se voi foste vivo e intercedeste per me, chi sa che non mi convertissi anche io. Voi certo avreste pieta' di me e mi vorreste bene come al lupo, e mi chiamereste fratello lupo! E io, povero lupo, verrei quassu', e accovacciato sotto questi archi solenni, in cospetto a questa Umbria verde e mite, io penserei visi di madonne e glorie di angeli sfumanti tra le nuvole candide e rosee su quei monti laggi nel cielo turchino, e dimenticherei l'amore, l'amore mondano, che mi ha fatto tanto male alla testa e al cuore. Oh serafico padre, io ho due ferite che mi ridolgono sempre a certi giorni come a voi le sante stigmate il venerdi'. Oh serafico padre, se voi foste vivo, io mi confesserei a voi, e poi farei penitenza all'ombra di un pino, presso un'acqua corrente; e poi canteremmo insiem e delle laudi; e io ci farei una bella figura, a fe' di Dio, altro che il lupo!» (Giosue' Carducci)

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