sabato, 23 aprile 2005 - 11:24
Quando è entrata, o meglio, quando l'ho vista
passarmi davanti, da destra a sinistra, mi sembrava di essere un'attrice alla
sua prima, un'innamorata, mi sono sentita scuotere di brividi e il mio cuore ha
accelerato improvvisamente. Era la prima volta che incontravo il viso che stava
dietro alle parole che leggo! Eppure, mi sembrava di conoscerla da sempre, di
averla sempre avuta lì di fronte, sorridente ed estasiata come una bimba che
per la prima volta vede una farfalla, solo che lì, la sua farfalla, era la
splendida libreria, che la stava colpendo tanto. Vestita di nero, come sempre,
in tutte le foto, l'ho attesa per più di mezz'ora, mentre la consapevolezza di ciò
che stava per accadere (la sua venuta, lì! e io potevo esserci!) cresceva
dentro di me, scaldandomi il sangue e dandomi la sensazione sospesa propria di
chi sta per svenire. Poi si è seduta e, timidamente, sono spuntate le
prime domande dal pubblico. Il suo francese è dolce e perfetto, melodioso e
rassicurante come la sua scrittura. Ho cercato di assorbire ogni suono delle
sue corde vocali, anche senza comprenderlo. Era tra noi, seduta a uno stesso
livello, informalmente, con la sua bocca di porcellana e quegli occhi
marcatamente profondi, la carnagione resa ancor più chiara dalla stoffa nera.
Ecco che le domande si sono spente e una fila si è accodata di fronte a lei per
gli autografi sui libri. Pensavo di essere l'unica a sentire sì forte emozione,
temevo che da un momento all'altro fosse esplosa dai miei pori e cercavo di
nasconderla dentro di me, per non dare nell'occhio. Mi sembrava di essere la
sola vera fedele ad Amèlie, la sola sincera innamorata della sua penna, la sola
che avrebbe attraversato continenti per incontrarla. Quell'emozione era solo
mia, solo io potevo capirla e condividerla con il mio corpo. Facevo passare
tutti davanti a me, poichè pensavo di chiedere ad Amèlie se potevo abbracciarla
e mi sarei vergognata se qualcuno del "pubblico" (eravamo pochi,
credo...non ho staccato gli occhi da lei, quindi non mi sono guardata intorno)
mi avesse vista.
Poi arrivo: accenna a chiedermi il nome con un sorriso abbozzato e gli occhi
interrogativi; firma e mi ringrazia per la domanda che le avevo fatto! Mi
ringrazia! Chiedo a lei, alla traduttrice, a chiunque lì, se avessi potuto
abbracciare l'autrice e, quando la stringo sul mio cuore prendendole le spalle,
le dico piano sulla spalla sinistra che le voglio tanto bene e che la ringrazio
perchè mi sta aiutando tanto. Sento il calore salirmi in viso e le labbra tremarmi.
Lei mi guarda un po' stupita per la mia ultima affermazione e poi ancora
saluti. Rimango quando due giornaliste la intervistano e "la seguo"
finchè non esce, come se volessi dirle ancora qualcosa, come se le parole
scambiate fossero incomplete e alcune veleggiassero ancora nell'aria.
Il resto è serenità, sollievo, vitalità e grinta. Sento che ora potrò
sicuramente trovarmi e realizzare l'equilibrio instabile della mia vita. Tante
volte succede ciò, cioè che una persona, un avvenimento, una soddisfazione
anche piccola, cambino repentinamente il nostro punto di vista negativo per
riportarci alla sicurezza di una prossima serenità, solo che in genere questa è
una sensazione che mi passa nel giro di poche ore, come quando si dice "da
domani dieta" e il "domani" rimane tale. Tuttavia, questa volta
sembra (o spero) che ciò sia duraturo e sincero. Il suo umorismo ("puoi
abbracciarmi, non è pericoloso!"), la sua malattia alle spalle
"identica" alla mia, la forza che ha e la bambina particolare che è
sempre stata, hanno solo consolidato la stima e l'amore che provo per lei, come
se in quell'abbraccio le sue mani avessero funzionato come ponti per
trasmettere in me il suo traffico di energia.
Grazie Amèlie.
Non vale la pena, bensì ne vale la VITA leggere l'esegesi della
sua anima, sprigionata dalle sue mani. A prescindere dalla fonte dei suoi
scritti. In ogni singola parola ci si imbatte in uno spirito che non ha
eguali. Decisamente schiaffeggiante e provocatorio, avvolto nella sua
cruda realtà dei sentimenti più "elitari". Tra i suoi romanzi,
consiglio: TUTTI! Oggi, vagando per la rete, mi sono imbattuta in questo
articolo: http://www.ita-bol.com/bol/main.jsp?action=bolms&id=001552 . Ma, domani,
chissà in quale altro!
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