domenica 12 febbraio 2012

"Biografia della vita"


sabato, 23 aprile 2005 - 11:24 

Quando è entrata, o meglio, quando l'ho vista passarmi davanti, da destra a sinistra, mi sembrava di essere un'attrice alla sua prima, un'innamorata, mi sono sentita scuotere di brividi e il mio cuore ha accelerato improvvisamente. Era la prima volta che incontravo il viso che stava dietro alle parole che leggo! Eppure, mi sembrava di conoscerla da sempre, di averla sempre avuta lì di fronte, sorridente ed estasiata come una bimba che per la prima volta vede una farfalla, solo che lì, la sua farfalla, era la splendida libreria, che la stava colpendo tanto. Vestita di nero, come sempre, in tutte le foto, l'ho attesa per più di mezz'ora, mentre la consapevolezza di ciò che stava per accadere (la sua venuta, lì! e io potevo esserci!) cresceva dentro di me, scaldandomi il sangue e dandomi la sensazione sospesa propria di chi sta per svenire. Poi si è seduta e, timidamente, sono spuntate le prime domande dal pubblico. Il suo francese è dolce e perfetto, melodioso e rassicurante come la sua scrittura. Ho cercato di assorbire ogni suono delle sue corde vocali, anche senza comprenderlo. Era tra noi, seduta a uno stesso livello, informalmente, con la sua bocca di porcellana e quegli occhi marcatamente profondi, la carnagione resa ancor più chiara dalla stoffa nera.
Ecco che le domande si sono spente e una fila si è accodata di fronte a lei per gli autografi sui libri. Pensavo di essere l'unica a sentire sì forte emozione, temevo che da un momento all'altro fosse esplosa dai miei pori e cercavo di nasconderla dentro di me, per non dare nell'occhio. Mi sembrava di essere la sola vera fedele ad Amèlie, la sola sincera innamorata della sua penna, la sola che avrebbe attraversato continenti per incontrarla. Quell'emozione era solo mia, solo io potevo capirla e condividerla con il mio corpo. Facevo passare tutti davanti a me, poichè pensavo di chiedere ad Amèlie se potevo abbracciarla e mi sarei vergognata se qualcuno del "pubblico" (eravamo pochi, credo...non ho staccato gli occhi da lei, quindi non mi sono guardata intorno) mi avesse vista.
Poi arrivo: accenna a chiedermi il nome con un sorriso abbozzato e gli occhi interrogativi; firma e mi ringrazia per la domanda che le avevo fatto! Mi ringrazia! Chiedo a lei, alla traduttrice, a chiunque lì, se avessi potuto abbracciare l'autrice e, quando la stringo sul mio cuore prendendole le spalle, le dico piano sulla spalla sinistra che le voglio tanto bene e che la ringrazio perchè mi sta aiutando tanto. Sento il calore salirmi in viso e le labbra tremarmi. Lei mi guarda un po' stupita per la mia ultima affermazione e poi ancora saluti. Rimango quando due giornaliste la intervistano e "la seguo" finchè non esce, come se volessi dirle ancora qualcosa, come se le parole scambiate fossero incomplete e alcune veleggiassero ancora nell'aria. 
Il resto è serenità, sollievo, vitalità e grinta. Sento che ora potrò sicuramente trovarmi e realizzare l'equilibrio instabile della mia vita. Tante volte succede ciò, cioè che una persona, un avvenimento, una soddisfazione anche piccola, cambino repentinamente il nostro punto di vista negativo per riportarci alla sicurezza di una prossima serenità, solo che in genere questa è una sensazione che mi passa nel giro di poche ore, come quando si dice "da domani dieta" e il "domani" rimane tale. Tuttavia, questa volta sembra (o spero) che ciò sia duraturo e sincero. Il suo umorismo ("puoi abbracciarmi, non è pericoloso!"), la sua malattia alle spalle "identica" alla mia, la forza che ha e la bambina particolare che è sempre stata, hanno solo consolidato la stima e l'amore che provo per lei, come se in quell'abbraccio le sue mani avessero funzionato come ponti per trasmettere in me il suo traffico di energia.

Grazie Amèlie.
Non vale la pena, bensì ne vale la VITA leggere l'esegesi della sua anima, sprigionata dalle sue mani. A prescindere dalla fonte dei suoi scritti. In ogni singola parola ci si imbatte in uno spirito che non ha eguali.  Decisamente schiaffeggiante e provocatorio, avvolto nella sua cruda realtà dei sentimenti più "elitari". Tra i suoi romanzi, consiglio: TUTTI! Oggi, vagando per la rete, mi sono imbattuta in questo articolo: http://www.ita-bol.com/bol/main.jsp?action=bolmsHYPERLINK "http://web.archive.org/web/20051225151504/http:/www.ita-bol.com/bol/main.jsp?action=bolms&id=001552"&HYPERLINK "http://web.archive.org/web/20051225151504/http:/www.ita-bol.com/bol/main.jsp?action=bolms&id=001552"id=001552 . Ma, domani, chissà in quale altro!


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