lunedì, 11 febbraio 2008-15:04
"[...]Perchè,
sì, Marijo aveva l’abitudine di allegare all’elenco delle informazioni
strettamente funzionali l’umore del mare. No, non il rumore, come il lettore
potrebbe correggermi. Bensì, l’umore. Quando si è innamorati, si passa il tempo
a contemplare il viso dell’amata, facendo attenzione ad ogni piccola
increspatura della bocca, ad ogni incurvatura degli occhi. Così Marijo non
abbandonava nemmeno per un istante il suo mare, le sue onde e ogni sera
riportava sul registro la pazienza che quel giorno l’acqua aveva portato, il
suo sentimento gioioso quando la brezza giocava con essa, la sua paura
incontenibile quando la tempesta infuriava. Quella sera, accanto alla lista,
sul bordo destro del registro, Marijo scrisse: “nervoso”. Il mare era stato
nervoso per tutta la giornata. Le onde si erano infrante continuamente sulla sua
nave, ma egli percepiva questo malcontento soprattutto dalla schiuma. La bianca
corona che soleva accompagnare le onde del mare nei giorni ventosi era,
generalmente, compatta e continua, cingeva cioè l’onda in tutta la sua
lunghezza. Quel giorno, invece, le creste si mostravano frastagliate e
fastidiosamente frizzanti, febbricitanti di ira e scontrose.
Poiché
l’acqua è solita essere lo specchio del cielo e, dunque, anche il riflesso del
suo carattere, Marijo aveva cercato fra le nubi il nervosismo che il mare
rispecchiava, ma non ne aveva trovato tracce. Dopo aver consultato la cartina,
il percorso, calcolato le miglia rimanenti e non avendo trovato traccia nelle
terre oltremare di nervosi presagi, si era convinto a chiedere la causa di
tanto malessere direttamente alla fonte delle sue ricerche. Il dialogo con
il mare era, per Marijo, una forma consueta di comunicazione. Egli chiedeva, il
mare rispondeva e non erano rare le volte in cui era il mare stesso a chiedere
in modo tale che fra i due si era venuta a creare una sintonia costante e una
conversazione che poche volte subiva una pausa. Entrambi gli interlocutori
erano soddisfatti del compagno con cui parlavano e, per questo, mai si erano
traditi.[...]"

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