sabato 11 febbraio 2012

Alice nel paese...di Carroll


giovedì, 27 gennaio 2005 - 12:59 


Scrittore inglese, Lewis Carroll (pseudonimo di Lutwidge Dodgson), è nato a Daresbury (Cheshire), il 27 gennaio1832. Studiò a Rugby e a Oxford, nel Christ Church College, dove rimase poi sino al 1881 come lettore di matematica pura, disciplina alla quale dedicò numerosi trattati. Nel 1861 venne ordinato diacono, ma non prenderà mai gli ordini superiori. 

Di carattere assai timido, Carrol fu grande amico (e fotografo) di alcune bambine, e per una di esse, Alice Lidden (figlia del decano del Christ Church e coautore del celebre dizionario greco-inglese Liddell-Scott), scrisse "Alice nel paese delle meraviglie" (il titolo originale suona "Alice's adventures in Wonderland"), un libro poi divenuto celeberrimo e pubblicato originariamente nel 1865. 
Queste frequentazioni, fra l'altro, sono state di recente scandagliate e messe in discussione in alcune dettagliate biografie sullo scrittore che ne hanno tendenziosamente messo in evidenza il carattere morboso. 

Ad ogni modo, la storia di Alice è diventata la più nota e amata della letteratura infantile inglese, esercitando una forte attrazione anche su lettori adulti, grazie al peculiare gusto del gioco logico e verbale. Alle avventure di Alice, Carroll diede un seguito nel 1871 con "Attraverso lo specchio", un testo che ripeté con eguale fortuna i successi del primo libro. 
L'attrazione degli adulti per Carroll è facilmente spiegabile. La facoltà infantile per eccellenza, la fantasia, la capacità di osservare con perfetto candore la realtà (magari aderendo poi a queste "nuove" visioni con una disposizione mai esausta), servì infatti allo scrittore per mettere a nudo le assurdità e le incoerenze della vita adulta, nonché a dar vita ad incantevoli giochi basati sulle regole della logica, capaci di deliziare gli spiriti più intelligenti. 

"La caccia allo Snark", uscito nel 1876, ad esempio, che in apparenza è una buffa poesia nonsense, nasconde possibilità di interpretazione simbolica che hanno affascinato la critica moderna.
"La caccia allo Snark", uscito nel 1876, ad esempio, che in apparenza è una buffa poesia nonsense, nasconde possibilità di interpretazione simbolica che hanno affascinato la critica moderna.


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