martedì, 12 febbraio 2008-17:02
L’odore
degli alberi. L’odore dell’azzurro del cielo. Non il profumo dell’aria fredda
di una giornata limpida in inverno, proprio l’odore dell’azzurro. E’
particolare, è fresco, è corroborante e stordisce. Sembra impossibile che un
colore possa avere un profumo, eppure sono sicura che in quel parco io ho
sentito il profumo del cielo e l’odore del verde delle foglie. All’improvviso,
entrata in quel mondo qualcosa ha amplificato le potenzialità dei miei sensi,
in particolare dell’olfatto che ha preso a funzionare all’ennesima potenza,
facendomi scoprire il profumo delle sfumature. Fa venire le lacrime agli occhi,
perché sovrasta, supera la mia umana capacità di sopportare le emanazioni
dall’esterno. Profuma un po’ di neve, l’azzurro del cielo. E il verde degli
alberi profuma un po’ di te, ma non del tuo ricordo o della tua pelle, proprio
di te, del tuo cuore. Forse è per questo che aspirando l’odore del parco, il
parco aspirava me, stringendo il mio cuore in un involtino di foglie. Ed è in
questo epifanico momento che ho pensato “ti amo”. Che sia quell’odore che me
l’ha suggerito, fors’anche a tradimento, in un momento di debolezza, non so. Ma
è quel profumo che mi ha rivelato con uno schiaffo: sei innamorata. Ripeto, con
uno schiaffo, dunque al di fuori di qualsiasi romanticismo e dolcezza, ma anzi
con tutto il carico di dolore e di travaglio.

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