giovedì 16 febbraio 2012

Il Navigatore* (parte 1)


giovedì, 7 giugno 2007-21:27


--Segui il tramonto. Segui la morte del sole. E mentre quello muore, rimani a guardarlo finchè si spegne. Solo allora alza gli occhi. Sarai all’altezza di Capo Verde. È ora di modificare la tua rotta.
Era un torrido fine agosto quando Marijo aveva terminato gli studi alla Scuola di Navigazione e Cartografia di Lagos. Finalmente O Infante Dom Henrique gli aveva concesso l’attestato e un’imbarcazione. La frenesia del trono di conquistare un nuovo commercio a imitazione dei navigatori greci del passato aveva condotto alla scelta indiscriminata di sudditi navigatori. Così, Marijo aveva ottenuto la sua nave, ma, soprattutto, la possibilità di rimanere per mesi accanto all’amore della sua vita, la sua amante segreta, la sua signora, unica e vera regina di quel paese che era il suo cuore. Fu proprio questo folle amore a condurlo a una partenza affrettata e nascosta, quell’agosto del 1417. I suoi studi erano il suo equipaggio, il suo amore l’albero maestro più solido.
Marijo era cresciuto letteralmente in mare. Partorito sulla spiaggia dalla madre sconsolata, mosse i primi passi verso una conchiglia dalla strana forma a onda imbronciata. Aveva imparato a nuotare e a toccare con la punta dell’indice il fondale sabbioso ancor prima di pronunciare le prime, infantili parole. Quando gli fu impedito di entrare nella scuola di Lagos era corso a piangere in mare e ed erano state le onde morte a sciogliergli le lacrime con il sale. Era in mare che sua madre si era tuffata dalla scogliera più alta per abbandonarsi alla vita. Fra gli scogli aveva imparato a leggere il cielo.
Marijo ora era realmente un ottimo navigatore, ma, prima di tutto, come tutti gli esseri umani, ora era un uomo follemente innamorato.[...]--





*secondo classificato al concorso artistico Giugno in arte 2010
  quinto classificato al concorso Mons Aureus 2007
 


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