martedì 14 febbraio 2012

Panta rei


martedì, 28 giugno 2005 - 15:55 


Doveroso è ricordare l'anniversario della nascita del forse più grande letterato, drammaturgo e romanziere del '900. Preso in un vortice di "odi et amo" per il cinema e la società industriale, Pirandello ha dato voce a verità fondamentali per la nostra esistenza, distruttive e costruttive al tempo stesso. Un umorismo spiazzante verso il bifronte essere umano. Analizza in modo originale l'anima dell'uomo paragonandola a un fiume in piena, in continuo scorrimento, vorticoso e caotico, «...Perchè una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.». Comprendere le sue parole e condividerle comporta un forte senso di smarrimento e angoscioso sprofondare in un oceano di insicurezze e perdita di certezze: questo è il momento epifanico. Il segreto sta nell'accettare questa "pupazzata" senza costruire dighe od ostacoli che frenino il fluire naturale, seppur sconvolgente.


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