domenica 12 febbraio 2012

Onirico


mercoledì, 16 marzo 2005 - 15:21 













Cammino lungo un sentiero
che non ha base. 
Cado nel vuoto 
e il respiro rimane impigliato, 
aggrappato sull'orlo di niente.
Queste accecanti tenebre 
invadono un etereo nulla 
e un rivo strozzato 
incespica nel fango delle lapidi. 
Aspro è il sorriso,
tetra la luce degli specchi, 
ruvida la voce arsa dal freddo,
dal gelo di artigli adunchi.
Le grida di un falco 
acute trafiggono gl'irti fili d'erba. 
Graffiante è l'eco che scala
un invadente colle familiare,
e si deforma in uno spasimo 
la nuvola che avvolge. 
Si desta ancora la casa del dolore.

(Kalindi Achala, 9 febbraio 1922)



Nessun commento:

Posta un commento