martedì 14 febbraio 2012

Prisma


martedì, 12 luglio 2005 - 10:35 

"Quel che noi ricordiamo della nostra condotta resta ignorato dal nostro vicino più prossimo; e quel che abbiamo dimenticato d'aver detto, o che magari non abbiamo mai detto, va a provocare l'ilarità fino in un altro pianeta; e l'immagine che gli altri si fanno dei nostri fatti e gesti non somiglia a quella che ce ne facciamo noi stessi, più di quanto somigli ad un disegno un confuso ricalco in cui a un tratto nero corrisponde uno spazio vuoto, e a uno bianco un ghirigoro inesplicabile. E può, d'altronde, accadere che ciò che non è stato registrato sia qualche tratto di noi irreale, che noi scorgiamo solo per compiacenza; mentre quel che ci sembra aggiunto è invece proprio nostro, ma così incorporato alla nostra essenza, che ci sfugge." 

(Marcel Proust, 'Alla ricerca del tempo perduto')




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