giovedì 9 febbraio 2012

Vano altruismo


martedì, 28 settembre 2004 - 10:05 

Non m'importa che la mia terrena sorte
ben poco abbia di terreno in sé -
che anni d'amore così siano cancellati
nell'astio di un momento: -
a me non duole, o cara, che altri infelici,
di me siano più felici,
ma che tu abbia a soffrire per il mio destino,
che è solo quello d'un fuggitivo.

           (Edgar Allan Poe)

Perchè "vano altruismo"? Bè, il gesto che Poe esprime attraverso le sue parole, in questa dolorosa poesia, sembra porsi lo scopo di allontanare da sé una persona, forse una donna, che lo ama, poichè egli si rende conto di essere, o meglio crede, di essere solo fonte di sofferenza per essa. Tuttavia, tra le righe sembra di percepire un amore ricambiato; pertanto, sarebbe una sofferenza ancora maggiore, per questa presunta donna, separarsi da lui più che rimanere accanto al dolore del suo amato e alla sua vita sconclusionata, decandentista. Spesso tentiamo di allontanare da noi persone che amiamo e che ci amano, per evitare di coinvolgerle nel nostro travaglio, ma non è così che approdiamo alla nostra meta, non è in tale modo che otteniamo un risultato. Non so cosa sia l'amore, né il bene, né l'affetto, perchè sono tutti sentimenti troppo profondi per essere spiegati tramite parole; l'unica maniera per capirli è provarli, ma non si possono insegnare. Nonostante ciò, proprio perché credo di sentirli, so che sono legami strettissimi e simbiotici: quando si ama qualcuno a livello paradossale, patologico, profondissimo, si vive in questa persona stessa, con questa persona, provando ciò che essa prova. Non sono frasi retoriche o parole preordinate: si soffre con il dolore della persona che si ama, si ride assieme alla sua gioia, perchè il cuore sembra legato con un vero e proprio laccio a quello dell'altra persona, tantochè se un cuore piange e tira, l'altro viene strattonato e leso a sua volta, se uno si gonfia di serenità, l'altro respira assieme a esso.

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