martedì, 28 settembre 2004 - 10:05
Non m'importa che la mia terrena
sorte
ben poco abbia di terreno in sé -
che anni d'amore così siano
cancellati
nell'astio di un momento: -
a me non duole, o cara, che altri
infelici,
di me siano più felici,
ma che tu abbia a soffrire per il
mio destino,
che è solo quello d'un fuggitivo.
(Edgar Allan Poe)
Perchè "vano altruismo"? Bè, il gesto che Poe esprime attraverso
le sue parole, in questa dolorosa poesia, sembra porsi lo scopo di
allontanare da sé una persona, forse una donna, che lo ama, poichè egli si
rende conto di essere, o meglio crede, di essere solo fonte di sofferenza per
essa. Tuttavia, tra le righe sembra di percepire un amore ricambiato; pertanto,
sarebbe una sofferenza ancora maggiore, per questa presunta donna, separarsi da
lui più che rimanere accanto al dolore del suo amato e alla sua vita
sconclusionata, decandentista. Spesso tentiamo di allontanare da noi persone
che amiamo e che ci amano, per evitare di coinvolgerle nel nostro travaglio, ma
non è così che approdiamo alla nostra meta, non è in tale modo che otteniamo un
risultato. Non so cosa sia l'amore, né il bene, né l'affetto, perchè sono tutti
sentimenti troppo profondi per essere spiegati tramite parole; l'unica maniera
per capirli è provarli, ma non si possono insegnare. Nonostante ciò, proprio
perché credo di sentirli, so che sono legami strettissimi e simbiotici: quando
si ama qualcuno a livello paradossale, patologico, profondissimo, si vive in
questa persona stessa, con questa persona, provando ciò che essa prova. Non
sono frasi retoriche o parole preordinate: si soffre con il dolore della
persona che si ama, si ride assieme alla sua gioia, perchè il cuore sembra
legato con un vero e proprio laccio a quello dell'altra persona, tantochè se un
cuore piange e tira, l'altro viene strattonato e leso a sua volta, se uno
si gonfia di serenità, l'altro respira assieme a esso.
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