giovedì, 09 settembre 2004 - 13:48
I buchi neri non fanno proprio sparire tutto come si pensava, anzi, hanno una sorta di "memoria". Al loro interno, infatti, potrebbero esserci tracce di ciò che hanno ingoiato. Cosìcchè "evaporando" (ovvero emettendo lentamente radiazione), restituirebbero questa informazione al nostro Universo e si farebbero conoscere. Lo sostiene Stephen Hawking, fisico alla Cambridge University (Gran Bretagna), che dopo decenni di studi teorici sui bechi neri ha scoperto di aver sbagliato. In particolare, Hawking aveva ipotizato che la materia, una volta caduta nel buco nero, sarebbe scomparsa per esempre e con essa tutto il suo contenuto di informazione. Era così certo di questo che el 1997 ci scommise sopra con il collega statunitense John Preskill.
Ma il 21 luglio scorso, intervenendo a Dublino a un congresso sulla relatività, Hawking ha dato ragione a Preskill (inviandogli l'enciclopedia promessa). Ma perchè abbia cambiato idea non è ancora chiaro.
(Da "Quark" n.44)
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