martedì, 18 gennaio 2005 - 08:01
"Michail Afanas’evic Bulgakov, (Kiev 1891 – Mosca 1940),
scrittore e drammaturgo sovietico.
Nacque il 3 maggio 1891 a Kiev, in una famiglia agiata, serena e unita da forti
sentimenti religiosi. Il padre Afanasij Ivanovic Bulgakov, docente di storia e
critica delle religioni occidentali, era un uomo di grande cultura; la madre,
Varvara Michajlovna Pokrovskaja, era una donna colta e con una particolare
sensibilità musicale. Terminati gli studi, Michail, che il 3 maggio 1913 si
era sposato con Tat’jana Nikolaevna Lappa, andò a servire, come
volontario, in un ospedale gestito dalla Croce Rossa, e per tutta l’estate del
1916 lavorò come chirurgo negli ospedali da campo sul fronte occidentale, in
piena prima guerra mondiale. Nel settembre assunse l’incarico di direttore
dell’ospedale di Nikol’skoe, posto nel Governatorato di Smolensk, dove rimase
fino al 1919.
In questo periodo Michail che, insieme alla pratica medica, provava anche un
forte interesse per la letteratura, si dedicò alla scrittura di una prima serie
di racconti: “Infermità”, “Appunti di un medico condotto”, “Il veleno di fuoco”,
“Primo fiore”.
Nel settembre del 1917 venne trasferito a lavorare nell’ospedale di Vjaz’ma: fu
in questa sede che gli giunsero notizie sugli avvenimenti di ottobre che si
erano sviluppati nella città di Mosca.
Nel febbraio del 1920 Michail Bulgakov decise di abbandonare la professione
medica, per intraprendere definitivamente la carriera letteraria.
Fu una decisione sofferta, che tuttavia per Michail rappresentò la possibilità
di dedicarsi ad una libera attività, fuori dai vincoli di una carriera medica
che inevitabilmente fino a quel momento lo aveva posto sotto le dipendenze ora
di un potere ora di un altro, in diretto contatto con i rispettivi e
contrapposti eserciti schierati in campo."
Di lui ho letto un romanzo che mi ha lasciata senza parole e che quando leggevo
mi portava a nascondermi sotto al letto, come una bambina: Il maestro e
Margherita. Non so se lo abbiate letto, ma, nel qual caso non l'aveste fatto,
lo consiglio a chiunque sia:
1) Innamorato (o anche no: c'è sempre una prima
volta) della lettura
2)Incuriosito dai personaggi di Dio e Satana
3)Alla ricerca di romanzi strampalati, i quali non hanno apparentemente un filo
logico e prettamente metafisici e realistici allo stesso tempo
Insomma, è un romanzo che, ci crediate o no, riesce letteralmente a
ipnotizzarvi! Bulgakov e i suoi personaggi vi risulteranno avere un non so che
di sinistro e di accattivante.

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