Mi sembra di vivere gli anni che non ho vissuto: il Fascismo, di quello che
ha guardato in faccia mia nonna; di quello che ha fomentato il razzismo; di
quello che mi pare impossibile possa essere stato condiviso da qualcuno: un
uomo basso e pomposo, con le spalle ritte e la schiena curvata all'indietro;
colui che credeva davvero di essere un superuomo, o meglio, voleva apparire
così alla gente. Penso che dentro di sé non fosse sicuro affatto ed è per
questo che come un cagnolino ha seguito la follia di Hitler: un altro essere
umano insicuro, probabilmente debole, timoroso della vita, così follemente
spaventato dalla vita che per affrontarla ha dovuto indossare la maschera del
tiranno, per poter accecare la tirannide della vita e credere che non
esistesse. Non voglio fare politica, perchè non la so fare e non mi interessa
predicare le lodi di nessun partito, di nessun politico; ma con gli occhi della
"fanciullina" che è in me, osservo sbigottita il parallelismo tra
"quella" situazione così lontana nel passato e così vicina, però, al
presente tanto da vederla riflettere, purtroppo, nel Primo Ministro. Non è
politica quella che voglio fare, davvero! Non mi importa se il Primo ministro
sia di destra o di sinistra, di centro o di confine, di periferia o di città,
italiano o inglese, bianco o verde, maschio o femmina, cane o gatto... Ma
rivedo lo stesso uomo basso e impettito seguire a cagnolino l'ipocrisia
americana e sento che un mondo diverso è solo un'utopia.

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